Roseto Capo Spulico è una graziosa e rinomata localita' balneare situata sul litorale ionico cosentino, quasi al confine tra Calabria e Basilicata. Centro di origini medioevali, sembra che il suo nome sia dovuto alle rose la cui fioritura, grazie al clima mite, è rigogliosa in tutti i periodi dell'anno.
Il centro storico del paese, munito sin dal XIII secolo di una possente cinta muraria di cui restano alcune tracce, conserva un antico castrum edificato verso la fine dell'XI secolo, oggi sede del municipio e del Museo della Civilta' Contadina. Ma il vero gioiello di Roseto e' il castello.
A brevissima distanza dal centro abitato, in magnifica posizione panoramica su una scogliera a picco sul mare, si erge l'imponente rocca risalente ad epoca normanna, fatta ricostruire da Federico II nel corso del XIII secolo. Sempre lungo la costa, a circa un chilometro dal maniero, si trovano i resti di un'antica torre di avvistamento, detta torre di Capo Spulico o Torre Spaccata.
Cenni storici:
Roseto nacque nel X sec. d.C. e raggiunse il suo massimo splendore nel 1200 quando fu costruito il Castrum Petrae Roseti (castello di Roseto). Dopo un periodo di declino e di sottomissione al potere baronale, solo sul finire degli anni settanta iniziò un "processo turistico" per Roseto: in questi anni si è definitivamente creata la Borgata Marina, frazione fino ad allora abitata solo da poche famiglie di pescatori che risiedevano intorno alla Stazione Ferroviaria.
Risorse:
L'ossatura del turismo di Roseto è garantita, oltre che dal limpido mare azzurro, anche dai due splendidi castelli medioevali. E' stato stimato che ogni anno, nel periodo estivo si registrano circa 200 mila presenze. In espansione anche il terziario.
Da vedere:
La chiesa di Santa Maria della Consolazione, la cappella dell'Immacolata Concezione e la fontana di S. Vitale.
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Il
castello di Roseto Capo Spulico (Alto Ionio Cosentino), saldamente impiantato
sulla scogliera che protende verso il mare, risale al X secolo. Infatti, come
ricorda San Vitale da Castronuovo, è sulla “Petre Roseti” che il santo avrebbe
fondato un monastero e, nel XI secolo sui ruderi dell’edificio sacro è sorto il
“Castrum Petrae Roseti” ad opera dei normanni. A quel tempo (1027-1154) il
castello segnava il confine tra i possedimenti di Roberto il Guiscardo ed il
fratello Ruggero I, nonno di Costanza d’Altavilla (in quanto figlia di Ruggero
II), quest’ultima erede del regno di Sicilia e madre di Federico II Hohenstaufen
(1194-1250). Nel periodo post-federiciano, dalla seconda metà del XIII secolo,
fu adattato a fortilizio militare tanto che, dai registri angioini si conosce
l’entità della guarnigione assegnata alla fortezza che nel 1275 risulta
composta dal castellano, uno scudiero e da dodici guardie. Ma è con Federico II
che il manufatto architettonico si inserisce nel “Piano dei Castelli” del 1230
voluto dall’imperatore al ritorno dalla VI crociata (1228). Lo stesso Federico
a cui il castello stava molto a cuore, nel proprio testamento, per come
riportato, in “Monumenta Germaniae Historica, Legum sectio IV: Tomus II,
n.274”assegnò il territorio di Porta Roseti al figlio naturale Manfredi mentre
tutti i castelli e soprattutto il “templare Petre Roseti”, ai figli legittimi i
quali saranno anche re di Gerusalemme. Oggi, dopo accurate opere di restauro,
risplende come classico esempio di architettura federiciana di derivazione
templare (Barrio 1700) o Rocca Templare (D.Rotundo “templari, Misteri e
Cattedrali”. Ed.Templari-Roma 1983). L’ampio cortile cinto da mura merlate è
chiuso da un arco che porta Stemmi alchemico-templari come la “Rosa” e i
“Gigli” che fanno del “Castrum Petrae Roseti” un Tempio dell’Ordine
Cistercense. Un tempio templare la cui rosa sul canale d’ingresso è un simbolo
alchemico dell’ordine religioso-militare dell’ordine degli Ismaeliti e dei
Rosacroce. Di recente, a completare l’indagine storica basata sugli Archivi
Zaristi si ha notizia che, nel castello fu custodita, da Federico II la Sacra
Sindone. Tale scoperta è avvalorata dagli studi di Lapicidi del castello, che
hanno portato alla lettura del “Grifone”, appartenuto a Federico II e, al
“Sigillo di Salomone” che riproduce quello del Tempio di Gerusalemme.
Lo Scoglio Incudine ed il Promontorio del Castello
Lo Scoglio Incudine si trova lungo la spiaggia
sottostante al Castello e al Granaio,che si trovano arroccati sul piccolo Promontorio
di Cardone (o del Castello) al termine del Lungomare degli Achei.Viene
popolarmente chiamato Il fungo del Castello (vi si può notare che ha la forma
di un fungo) ed è il simbolo oleografico di Roseto e dell' Alto Ionio Cosentino
in quanto è presente in molte stampe d' epoca e cartoline
.
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