TURISMO AGRICOLO E RELIGIOSO: PERCORSI CULTURALI COME LEVA DI SVILUPPO TERRITORIALE Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

lunedì 27 ottobre 2014

Il castello di Caccamo - Palermo

 

Il castello di Caccamo
 
Sulla cima di una grande rupe che domina  la splendida vallata formata dal  fiume SanLeonardo, si erge il maestoso castello di Caccamo, il più grande e meglio conservato fra tutti i castelli d’Italia.
Nato inizialmente come semplice fortezza per difendersi dagli assalti dei nemici, è stato nel corso del tempo rinforzato e via via trasformato anche in una ricca dimora che ha accolto diverse nobili famiglie siciliane. Nella storia di questo castello e delle nobili famiglie che vi hanno soggiornato, si può leggere gran parte della storia dell’isola e delle innumerevoli dominazioni che si sono alternate nel corso dei secoli.
La storia
Le prime notizie storiche relative a questo castello risalgono al 1160. Vicende storiche che si intrecciano con la leggenda.  Matteo Bonello, uno dei primi proprietari del castello, era un acerrimo nemico del reGuglielmo I detto il Malo (nome che non gli fu dato a caso!). Dopo avere assassinato il consigliere del re, Bonello si rifugiò nella sua tenuta fino a quando, ingannato dallo stesso re, fu catturato, torturato (gli furono cavati gli occhi e recisi i tendini dei talloni) e lasciato morire in una delle torri. Da allora il fantasma di Matteo Bonello, secondo le testimonianze di molti che dicono di averlo avvistato,  si aggira inquieto per il castello in cerca di una pace eterna!
Con l’avvento della nobile famiglia palermitana dei  Chiaramonte, il castello venne ampiamente fortificato e rafforzato, al punto che per quasi 1 secolo, dal 1302 al 1392, riuscì a resistere agli attacchi del potere regio degli Aragonesi.
Altri lavori di rafforzamento vennero effettuati Giacomo De Prades, che fece costruire alcune torri, le scuderie, un salone per le udienze ed un grande salone per le armi. Il ’400 è il periodo di maggiore splendore della città al punto che Giovanni Alfonso Henriquez, viceré di Sicilia, diede a Caccamo lo stemma che si vuole un tempo ebbe Cartagine (una testa di cavallo), con aggiunte le tré gambe di Sicilia.
Ma dopo il periodo di massimo splendore inizia una lunga e lenta decadenza. Prima gli Amato e poi i De Spuches proveranno a restaurare il castello, deturpando alcune aree, mentre molti dei preziosi arredi furono portati via. Il terremoto del 1923 provocherà una serie di crolli che abbatteranno diverse aree.
Dal 1965 il castello è di proprietà della Regione Sicilia che si sta occupando del restauro e della riapertura di alcune aree rimesse in sicurezza.
Come visitare il castello
Per visitare il castello occorre pagare un biglietto di ingresso di € 1 per gli abitanti della provincia diPalermo, e di  4 per tutti gli altri. E’ possibile anche fare delle visite guidate con contributo libero, organizzate da guide di volontari. Purtroppo degli interni è rimasto ben poco, poiché molti oggetti di valore sono stati trafugati nel corso del tempo. Tuttavia il castello conserva ancora un certo fascino, oltre ad offrire una veduta panoramica spettacolare e non di poco conto! Assolutamente da vedere.
Questi gli orari di visita:
LUNEDI’ :
DALLE ORE 09:00 ALLE ORE 13:00 – ULTIMO INGRESSO 12:15
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 19:00 – ULTIMO INGRESSO 18:15
DAL MARTEDI’ AL VENERDI’ :
DALLE ORE 08:30 ALLE ORE 13:30 – ULTIMO INGRESSO 12:45
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 20:00 – ULTIMO INGRESSO 19:15
SABATO E DOMENICA :
DALLE ORE 09:00 ALLE ORE 13:00 – ULTIMO INGRESSO 12:15
DALLE ORE 15:00 ALLE ORE 19:00 – ULTIMO INGRESSO 18:15
Per Info: Ufficio Turismo Tel. 091-8103207/221 – e-mail: turismo@comune.caccamo.pa.it
Biglietteria Castello Tel. 091/8149252 – e-mail: castello@comune.caccamo.pa.it
Sito Ufficiale
 www.comune.caccamo.pa.it
Come arrivare
È possibile arrivare a Caccamo in auto attraverso la S.S. 285 che si innesta direttamente allo svincolo autostradale di Termini Imerese dell’A-19 Palermo-Catania e dell’A-20Palermo-Messina, oppure dallo scorrimento veloce Palermo-Agrigento S.S.118 allo svincolo del borgo Manganaro attraverso la stessa S.S. 285 per Roccapalumba.

Nessun commento:

Posta un commento